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Incontri Importanti

 

 

La Nazionale Militare Italiana dall’eroe di Mogadiscio

Doni degli azzurri al sottotenente Gianfranco Paglia.

La nazionale militare di calcio che si sta preparando per i prossimi campionati mondiali con le stellette, sarà oggi pomeriggio a San Leucio per una visita privata a Gianfranco Paglia. Gianfranco. Tra gli azzurri c’è anche un amico del S. Ten, l’ex stopper del Napoli e ora del Parma, Fabio Cannavaro, che con Del Piero ha offerto un pallone con gli autografi di tutti i componenti della squadra con le stellette e una tuta. Era presente anche il colonnello De Blasio che ha donato il gagliardetto della squadra a Gianfranco.

Tratto da "IL MATTINO" 5 agosto 1995


Il Militare si emoziona a casa del sottotenente coraggio

Del Piero e compagni sono andati a trovare il soldato rimasto paralizzato in Somalia

Lo hanno definito un eroe. A novembre riceverà la medaglia d’oro al valor militare. Più che un eroe di guerra, è un eroe della vita. Sentitolo<<la medaglia non mi restituirà niente,perché io mi sento in debito, non in credito con la vita, perché sono qui, Poteva andare peggio. Millevoi che stava nel carro avanti al mio, non c’è più, io ci sono. Sono fortunato ho avuto un miracolo>>. L’eroe ha sentito la sentenza dei medici del Gemelli di Roma << Non potrai più rialzarti dal letto>>. A Nottwil, in Svizzera, ha lottato per mesi per recuperare l’uso degli arti superiori. E, da un anno e mezzo, al centro Di Kul di Mosca, cerca di recuperare la funzionalità degli arti inferiori. Due anni dopo si sente un re, che ha per trono una sedia a rotelle. In queste condizioni ha la forza splendente del sorriso. Diceva <<la tristezza è un lusso. Non me lo posso permettere>>. <<sono davanti ad un Everest. Importante è non arrendersi>>. Indicando una foto in soggiorno, Gianfranco confida << parlo con Padre Pio. Mi dà la forza. Credo in un disegno superiore. Questa è una prova ed io la voglio affrontare>>. C’era un crepitare straordinario di ottimismo << Ho già fatto due partite di calcetto. Certo, con la sedia a rotelle è un modo un po’ diverso di parare>>. << Gioca a ping–pong, nuoto. Sono già pronto per tornare a lanciarmi con il paracadute>>. << In Svizzera sono andato in discoteca e sono rientrato alle 4 del mattino. Poiché scappavo dalla clinica mi hanno definito un paziente indisciplinato>>. C’era voglia di scoperta con il piacere della simpatia << Tenente, lo faccia pompare>>, diceva, indicando Del Vecchio, cui non perdona quel gol, che ha tagliato fuori dalla Uefa il suo Napoli <<Pompare>>, in gergo militare vuol dire fare le flessioni, sgobbare. Gianfranco chiedeva a Del Piero la maglia, puntualizzando<< E’ per un amico. Il mio cuore resta azzurro>>.

Tratto da "La Gazzetta dello Sport"

Ten. Paglia con Cannavaro e Del Piero


 

E nell’abbraccio dei tifosi anche un eroe della Somalia

NAPOLI— Bordin regala un gagliardetto a Gianfranco Paglia, ferito in somalia.

Napoli – Nel Natale del Napoli, nella sera in cui si abbracciano squadra e tifo, entra la storia di G. Paglia, medaglia d’oro militare per le sue azioni in Somalia. <<La nostra città ha bisogno di uomini come te>>, gli dice Crescenzo Chiummariello, il presidente dell’associazione Napoli Club, l’organizzatore della festa a Palapartenope. Paglia giocava in porta, la guerra gli ha portato via la gioia di tenere le gambe in terra. Ma allontana da se l’etichetta da eroe. <<Quelli veri sono altri – dice – Non ci sono più. Avevano vent’anni e sono morti per salvare vite umane>>. Bordin scende le scale per posargli tra le mani un gagliardetto del Napoli.

E il tendone di fuorigrotta si commuove.

Tratto da "La Gazzetta dello Sport" 20 dicembre 1995

Capitano del S.S. Calcio Napoli Bordin consegna un gagliardetto del Napoli al tenente.


L’incontro con il Papa

Testimone della forza della preghiera si è fatto anche il S.Ten. dei Paracadutisti Gianfranco Paglia, costretto oggi su una sedia a rotelle, porta la sua testimonianza tra i suoi coetanei.

<< Affinché capiscano – ci ha detto – quanto può l’odio ma quanto può ancora di più la forza della fede e della preghiera>>.

Domenica scorsa Gianfranco ha pregato con migliaia di giovani ad Assisi; questa mattina ha voluto pregare con il Papa; nei prossimi giorni sarà a Sarajevo:<< Tra i ragazzi del mio reparto impegnati in questa nuova missione di pace. Cercherò di rafforzare in loro la convinzione di essere veramente strumenti della Provvidenza nella sua instancabile azione in favore della pace tra gli uomini>>.

Tratto da "L’osservatore Romano" 9 maggio 1996

 

Con il papa Giovanni Paolo II


Lettera del capo di stato maggiore dell’esercito USA

Caro Tenente Paglia,

Lasciami dire quale piacere è stato incontrarti durante la mia recente visita alla Brigata Multinazionale nord. Ho appreso con dispiacere che sei stato ferito mentre partecipavi all’Operazione PROVIDE HOPE. Puoi essere a conoscenza che anche io sono stato ferito mentre camminavo in un campo minato durante il mio servizio in Vietnam. Penso che hai già realizzato, come io feci, come ora devi fare, più sulla tua forza d’animo, piuttosto che sulla semplice forza fisica. Ci sono sicuramente tempi difficili davanti a te. Ma ho visto la tua forza di carattere, il tuo coraggio, e il tuo entusiasmo, e so che vorrai andare avanti affidandoti a loro.

I Migliori Auguri per i tuoi continui successi, Dio Ti Benedica.

I più Calorosi Rispetti.

Eric K. Shinseki

Generale dell’Esercito degli Stati Uniti.

3 Settembre 1997

Con il capo di stato maggiore dell’esercito USA Eric K. Shinseki


Il parà Casertano negli Stati Uniti, Paglia “Testimonial” al Pentagono

Poco più di tre anni fa si conobbero in Bosnia e il passo per trasformare quella conoscenza in un rapporto di amicizia e stato brevissimo, quasi naturale. Potenza anche di una fatale analogia: entrambi ufficiali ed entrambi feriti in azioni di guerra o missioni di pace. E lunedì, a distanza di tre anni, si rivedranno dopo aver coltivato il rapporto con numerosi e frequenti contatti epistolari e telefonici. Gianfranco Paglia, il tenente casertano ferito durante l’operazione <<Provide Hop>> in Somalia, volerà negli States dove sarà ospite del generale dell’esercito americano Eric Shinseki, che conobbe in occasione di una visita alla Brigata Multinazionale Nord di stanza in Bosnia. Quella visita evidentemente segnò il generale americano, che in Vietnam rimase ferito in un campo minato.Dopo qualche giorno il tenente casertano ricevette infatti una toccante lettera nella quale Shenseki, oltre a ricordare il triste incidente di cui fu vittima, invitò Paglia a fare leva soprattutto sulla forza di carattere, sul coraggio sull’entusiasmo <<che ho notato non ti mancano>>.

In visita al West Point

Fitto e curato nei minimi dettagli il programma stilato dal Comando generale dell’esercito americano. Paglia incontrerà il generale Shinseki e con lui visiterà il Pentagono.Nei giorni della sua permanenza negli Stati Uniti sono state prevista anche le viste ufficiali all’accademia <<West Point>> e al palazzo di vetro dell’ONU a New York dove incontrerà il Sottosegretario delle Nazioni Unite. Previsto anche l’incontro con la squadra di football di Washington.

Tratto da "IL MATTINO" 3 marzo 2001


ALL’EREMO DI SAN VITALIANO UNA GIORNATA SPECIALE

Vittoria Pia: un battesimo che è un inno alla vita

Alla cerimonia per la figlioletta di Gianfranco Paglia anche il Vicepresidente Fini

Una chiesetta silenziosa, immersa nel verde, per celebrare, ma solo fra gli intimi, un evento particolare. E’ l’Eremo di San Vitaliano, dove ieri Vittoria Pia, quasi tre mesi, un visetto dolce e paffuto, ha ricevuto il battesimo. Una bambina come le altre, Vittoria Pia, ma con un papà speciale: Gianfranco Paglia, il giovane tenente casertano gravemente ferito nel corso della missione di pace in Somalia. Era visibilmente commosso, insieme alla moglie Giovanna, intenerito di fronte a quel batuffolo, lui che ha superato con coraggio e determinazione tanti momenti drammatici.

A condividere ieri la sua gioia, il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini, col prefetto Schilardi ed il questore Roca. Una presenza discreta, l’omaggio affettuoso ad un amico, ad un servitore della patria. “Non potevo mancare in un’occasione del genere” ha detto Fini nel salutare i genitori. Quindi, accanto alla famiglia Pa­glia, ha partecipato al rito officiato da don Valentino Picazlo. Madrina speciale Antonietta Millevoi, madre di Andrea, il compagno di Gianfranco che perse la vita durante la stessa missione. Ieri, però, come ha sottoli­neato don Valentino, è stata la festa della vita. Anche il nome scelto per la piccola sta a sottolinearlo. “Vitto­ria perché.- ha spiegato nonno Anto­nio - è il segno della vittoria del coraggio, della forza di volontà che hanno avuto i suoi genitori. E Pia per padre Pio cui tutti noi ci affidam­mo quando Gianfranco rischiava la vita”. Il Capo dello Stato ha accolto la sua istanza dl porre all’’Eremo di. San Vitaliano, una targa-ricordo per i militari italiani periti nel corso delle missioni di pace.

LIDIA LUBERTO “Il Mattino” 23 Settembre 2002


LA MEDAGLIA D’ORO PAGLIA INCONTRA CHIAMPARINO

Città e Regione rendono omaggio all’unica medaglia d’oro dell’esercito italiano, il capitano dei paracadutisti Gianfranco Paglia. In occasione del suo ultimo giorno da torinese, l’ufficiale è stato ricevuto dal sindaco Sergio Chiamparino e dal presidente del consiglio regionale Davide Gariglio. Da sabato Paglia lascerà la scuola d’applicazione di via dell’Arsenale, dove ha frequentato i corsi per lo Stato Maggiore e tornato alla Brigata Garibaldi di stanza a Caserta. Paglia ha ottenuto la più alta onorificenza delle forze armate per gli atti di eroismo compiuti in Somalia durante la missione Ibis.

Torino Cronaca 1 Febbraio 2008


L’EROE DELLA MISSIONE IBIS INCONTRA GLI ASSI JUVENTINI

VINOVO. Una macchina dell’esercito ieri mattina ha varcato l’ingresso del centro sportivo di Vinoso. A bordo il capitano Gianfranco Paglia, eroe della Somalia e medaglia d’Oro al valor militare. Il comandante, che prima di dedicarsi alla vita militare era portiere dell’Audax di Capua, ha seguito l’allenamento e poi ha voluto conoscere i campioni della Juventus. Il capitano è stato uno dei protagonisti dell’Operazione Ibis, nel luglio 1993, a Mogadiscio: durante gli scontri al check point Pasta venne colpito alla schiena, ma riuscì a mettere in salvo quattro feriti.

Tutto Sport 2 Febbraio 2008


PAGLIA, IL CORAGGIO DELL’ALTRUISMO SOTTO I PROIETTILI

Incontro in Municipio: il militare, ferito alla schiena e ad un braccio, estrasse i soldati intrappolati in un carrarmato.

Si sposta su una seggiola a rotelle ma la sua forza e il suo coraggio volano con maggior entusiasmo rispetto a prima. Quel prima che il 2 luglio 1993, in Somalia, rischiò di fargli perdere la vita durante uno scontro armato. L’allora sottotenente Gianfranco Paglia del 186° Reggimento, impegnato nella missione Ibis, rimane vittima di un’imboscata tesa dagli uomini "del signore della guerra" Aidid durante il quale muoiono tre giovani militari e ne rimangono feriti 29. Il più grave è lui: colpito mentre riesce a mettere in salvo quattro colleghi. Tre proiettili lo colpiscono ai polmoni, ad un braccio alla schiena ma non lo piegano e gli valgono la medaglia d’oro al valore militare.

Valore che Paglia ha dimostrato anche ieri mattina quando ha incontrato il sindaco Elvio Ubaldi che l’ha accolto in Municipio. "Parma è onorata di un uomo che è un grande esempio di altruismo e di coraggio eroico. Le Forze Armate sono scrigno di valori e di principi dei quali la nostra società ha bisogno; Paglia ne è rappresentante emerito". E’ poi intervenuto Maurizio Pancini, presidente Anpdi(Associazione nazionale paracadutisti d’Italia) di Parma che ha letto le motivazioni per le quali l’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1995 decise di conferire a quest’uomo valoroso la medaglia d’oro. Fra i vari passaggi commoventi viene evidenziato l’altissimo senso del dovere e la saldezza d’animo del capitano. Paglia che ha continuato a lanciarsi con il paracadute, fare immersioni e svolgere la propria attività di ufficiale nell’esercito ora è sposato e ha una bellissima bambina. "Presto ora servizio nella Brigata Bersaglieri Garibaldi e dopo essere stato impegnato in diverse missioni in Afghanistan ed in Iraq sono pronto per raggiungere il Libano dove rimarrò per sei mesi". Paglia, legatissimo alla sua famiglia, ha spiegato di insegnare quotidianamente alla sua bambina di nome Vittoria valori come la lealtà, il senso del dovere e il coraggio. Dopo uno scambio di doni avvenuto con il sindaco, l’eroe ha firmato il libro d’onore del Comune promettendo di ritornare presto nella nostra città.

Isabella Spagnoli per la "Gazzetta di Parma", Sabato 14 Aprile 2007