Egregio Colonnello, il mio nome è Giovanni D'Urso, sono un Ufficiale di Complemento in Congedo e partecipo assiduamente alle attività dell'UNUCI. Ho frequentato il 64° Corso di Fanteria d'Assalto alla Scuola di Ascoli nel 1971. Avevo solo 21 anni e due mesi quando fui nominato Ufficiale. Se il 9 novembre del 71 il mio amico d'infanzia Rocco Giannattasio, inquadrato nella 6^ Compagnia Grifi non fosse rimasto vittima con i suoi commilitoni intrappolato nel "Gesso 4" alle Secche della Meloria, anch'io avrei indossato, da Ufficiale, il basco amaranto, come poi ebbe modo di fare mio fratello. Ma quella tragedia provocò il veto di mio padre, che era molto legato a Rocco, veto che io non mi sentii di disattendere. Dopo il Congedo ripresi il mio impegno politico: fui segretario di sez. del MSI, Consigliere Comunale, Dirigente provinciale del Fronte della Gioventù. Nel 1978 L'On Giorgio Almirante e Donna Assunta visitarono la mia piccola Azienda in occasione di una campagna elettorale. Terribili quegli anni '70! Scontri e pestaggi ogni giorno. Carlo Falvella, mio carissimo amico, ammazzato a Salerno. La salma di Francesco Cecchin, ammazzato a Roma, ma irpino d'origine, fu portata da me, a spalla, con altri Camerati al cimitero di Nusco. Poi dissi Basta! Con moglie e figli non potevo rischiare che ammazzassero anche me un giorno o l'altro. Poi ci fu Fiuggi, e da allora la politica per me non ha mai più fatto parte del mio quotidiano. Ma l'Idea, quella sì, ha sempre caratterizzato e segnato il mio vivere. Colonnello, io La seguo da sempre, fin da quel maledetto giorno a Mogadiscio, La seguo come può seguirla un Ufficiale in Congedo che in famiglia ha avuto tanti decorati e, ancora vivente, uno zio Grande Invalido cieco di guerra. L'ho seguita anche nella Sua attività Parlamentare. Ho accettato le Sue scelte, pur non condividendole. Ora, però, sento il dovere e la necessità di dirglielo: non condivido e neppure accetto la Sua candidatura con il FLI. Conosco il Suo capolista fin dagli anni '70 e non l'ho mai stimato, perché non ho mai stimato i pavidi, chi abiura e chi disconosce il sangue dei martiri. Mi spiace Colonnello, questa volta contavo davvero di poterLe dare il mio voto e di far confluire su di Lei altri suffraggi. Mi creda Colonnello, mi sarei augurato che questa volta Lei avesse dato il Suo validissimo e degnissimo apporto ad altro schieramento.
Le faccio i miei migliori auguri per la Sua cariera militare.
Giovanni D'Urso Ten. Ftr. Congedo