19/10/12 - Articolo per "Italiani Quotidiano": "L'On. Paglia sulla tassazione delle pensioni di guerra"
L'On. Paglia sulla tassazione delle pensioni di guerra
Che la crisi globale abbia stravolto gli equilibri e le categorie di pensiero dell'intero mondo occidentale, ci sta tutto; ma che, con la frenesia di battere cassa, si arrivi al parossismo di tassare le pensioni dei reduci di guerra, allora si sfiora il grottesco. Io non credo che questo provvedimento salvi le disastrate finanze della nostra Nazione. Né penso che poche centinaia di famiglie cambino gli equilibri di un patto di stabilità. Vorrei ricordare, a chi lo avesse dimenticato, che coloro che hanno perso i propri cari farebbero volentieri a meno di questo risarcimento che, proprio per la sua natura, è un atto dovuto di una Nazione nei confronti di coloro che hanno dato tutto in nome di un Dovere che viene ora rinnegato. Che paese è quello che dimentica i diritti di coloro che lo hanno servito fino all'estremo sacrificio e, poi, che immagine possiamo dare a delle persone che, sempre in nome di questo dovere, hanno perso più di quanto sia immaginabile per chiunque!? Non so a chi possa essere venuto in mente una cosa simile ma di certo so che faremmo volentieri a meno del risarcimento pur di riavere quanto abbiamo perso, senza per nulla rinnegare quanto abbiamo fatto e quanto ci è costato. Personalmente ho sempre servito la mia Patria con Lealtà ed Onore e, di certo, accada quel che accada continueró a farlo. Ma qui non c'è onore, non c'è giustizia né equità. Con quale coraggio si continuerà a mandare i nostri uomini a rischiare la vita o di subire delle ferite gravissime se, poi, non abbiamo rispetto per loro? Questo non è più un problema politico, è, piuttosto, una questione etica. Un'etica che una Nazione deve avere nel momento in cui manda i suoi figli a rischiare una vita per difendere i propri diritti nazionali. A noi esseri umani è concesso sbagliare, ad uno Stato chiediamo di essere migliore di quanto noi singoli individui riusciamo ad essere. Io spero, con tutto il cuore, che il Ministro della Difesa, Ammiraglio Di Paola, prenda una posizione netta di distacco da questo provvedimento, spero che il Presidente Monti si renda conto del grave errore che sta commettendo. Di certo, pur continuando a sostenere questa politica del rigore, questa volta difenderò la giustizia ed il diritto di chi ha perso tanto, di non subire questo schiaffo alla propria dignità. Il compito di un burocrate è di lavorare con i numeri ma senza dimenticare che dietro quel freddo calcolo vi sono storie di uomini e donne che con il loro sacrificio hanno permesso a tutti noi di vivere in uno stato libero e democratico. Costi quel che costi io voterò contro questa ingiustizia.
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