16/11/12 - Intervento del Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Gianfranco Polillo, in merito alle pensioni di guerra.
Intervento del Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Gianfranco Polillo, in merito alle pensioni di guerra
GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze: Signor Presidente, anche io voglio ringraziare innanzitutto il presidente della Commissione bilancio, i relatori e tutti i deputati della Commissione, per avere vissuto insieme questa lunga avventura, che è stata molto intensa e ha portato un carico di lavoro molto forte e ha vissuto una dialettica vera tra Governo e Parlamento, anche con momenti, come è giusto che sia, di confronto anche duro, però nell'ambito di una grande correttezza e reciproca stima, che ha consentito poi alla Commissione di portare a termine il risultato che oggi è alla base di questo nostro dibattito. Un lavoro duro, quindi, ma che è stato anche caratterizzato da momenti molto intensi, e da uno in particolare che voglio qui ricordare: quando l'onorevole Paglia, con la dignità di chi tanto ha dato per il nostro Paese, ha ricordato a tutti che dietro la discussione in corso sul valore delle pensioni di guerra non vi era soltanto un fatto economico, ma un significato simbolico, che dovevamo cogliere in tutta la sua pienezza. Voglio qui in Aula riconfermare le promesse che abbiamo fatto in Commissione in merito al fatto che il problema sarà definitivamente affrontato e risolto nell'altro ramo del Parlamento, non solo perché questa è una promessa del Governo - come hanno riportato i giornali e come nei fatti è avvenuto, vi è stato anche un intervento diretto del Premier, sebbene da fuori dell'Italia - ma anche per un secondo elemento, che mi ha ancora più colpito, almeno personalmente. Durante l'esame del provvedimento in Commissione si era creata una situazione di questo tipo: vi era la Commissione assolutamente a favore del fatto che il problema si affrontasse subito e si risolvesse in quella stessa sede, mentre io, contrariamente a quanto è stato detto da alcune agenzie di stampa, non avevo espresso parere contrario, ma mi ero rimesso alla Commissione. Vi erano tutte le condizioni, quindi, per procedere in quel momento. Con grande senso di responsabilità, devo dire, ancora una volta, l'onorevole Paglia ha preferito, naturalmente con l'accordo di tutta la Commissione, non affrontare in quella sede il problema, ma rinviarlo al Senato, dando, ancora una volta, una grande dimostrazione di attaccamento alle istituzioni, che incorporano in sè l'essenza stessa della nostra nazione.
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