Puntuale alle 10 ha avuto inizio la cerimonia per l'inaugurazione del Monumento ai Caduti in missione di Pace, sito all'interno del parco Maria Carolina di Caserta. Impeccabile l'organizzazione della Brigata Bersaglieri Garibaldi. Il Presidente della Camera Gianfranco Fini é stato invitato a togliere la bandiera tricolore che avvolgeva il monumento, donato dalla Medaglia d'oro al Valor militare Gianfranco Paglia. Numerosi i momenti emozionanti ma si ricordano in particolar modo i saluti degli alunni della Scuola Media di Casola che per l'occasione hanno voluto con il disegno spiegare cosa significa per loro la pace. Una sorta di concorso interno e che poi ha visto la scelta di tre più rappresentativi essere riportati in calco proprio sul monumento. Presenti il gen. Lops ed il gen. Chiapperini, le famiglie dei caduti.
" Un momento di grande emozione- ha dichiarato il sindaco Del Gaudio -. Questo dono e l'ubicazione sono la sintesi della storia di Caserta. Questi valori saranno sempre nei nostri cuori ed é un messaggio alle future generazioni di unità."
Nel rimarcare il dovere che ha la nostra nazione ha nel ricordare i nostri caduti il presidente della Camera Gianfranco Fini ha dichiarato: " queste cerimonie sono fondamentali per far comprendere alle nuove generazioni il valore dell' amor di patria che noi lasciamo a loro in eredità e che loro saranno chiamati in futuro a difendere."
Come da programma il presidente Fini dopo la cerimonia ha visitato l' A.N.A.Fi.M. e alle 11.30 ha tenuto all'Hotel Europa una lunga conferenza stampa. Presenti il vicepresidente nazionale di Futuro e Libertà on. Italo Bocchino, il coordinatore regionale on. Luigi Muro, il commissario De Lucia. Il candidato al Senato Giuseppe Consolo.
Per piú di un'ora il leader futurista ha parlato ed ha iniziato ringraziando Paglia, “è uno dei pochi deputati che merita il titolo di onorevole”, poi è entrato in clima di campagna elettorale. Le prime stoccate sono sui motivi che “hanno causato la mia cacciata dal PDL: innanzitutto la gestione dello sviluppo economico, in mano ad una persona culturalmente leghista come Tremonti, insensibile alle questioni del sud”. Poi l’affondo sulla questione della legalità: “Non si può candidare personalità con pendenze a giudizio gravissime. La questione riguardava l’atteggiamento e le pretese di Berlusconi, con le sue leggi ad personam, e per questo abbiamo detto basta”. Passaggio anche sull’attuale clima di sfiducia dei cittadini, “ma non bisogna generalizzare, le mele marce ci sono anche nella società civile, non solo tra i politici”. Fini attacca su questo tema Beppe Grillo: “Mandare tutti al diavolo è facile, ma governare è arduo, basti pensare a Parma e alla giunta Pizzarotti”. Poi una precisazione sulla definizione della coalizione Monti: “Non siamo centristi o moderati: tra di noi ci sono persone di destra, centro e anche di sinistra. Per questo l’attuale confronto è tra i conservatori, come Bersani e Berlusconi, e i riformisti, come la nostra coalizione”. Sul programma economico Fini ha parlato di tagli alla spesa corrente, “bisogna avere il coraggio di usare l’accetta per tagliare clientele e apparati”. Il presidente di FLI ha inoltre promesso l’impegno per la riduzione dei parlamentari e per un forte impegno a favore del sud, con l’accesso al microcredito per favorire l’imprenditoria giovanile. Dopo la conferenza il presidente Fini é andato a Salerno.
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