\\ Blog : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di amministratore (del 03/12/2014 @ 10:16:33, in Incontro Evento, linkato 1159 volte)
Città di Santa Maria Capua VetereSettimana della Disabilità SportBenessereMobilità ProgettiDiversamenteSpeciali
Nell'ambito delle numerose attività organizzate in questa occasione a Santa Maria Capua Vetere, domani 4 dicembre gli studenti del ITC Leonardo da Vinci incontreranno gli atleti paralimpici che hanno partecipato agli Invictus Game svoltisi nel mese di settembre in inghilterra.
Di amministratore (del 11/12/2014 @ 12:05:55, in Incontro Evento, linkato 985 volte)
" Le lezioni sulle Missioni di Pace fanno tappa a Roma "
Continuano le lezioni sulle Missioni di pace e su come si differenzia il soldato italiano, oggi 11 dicembre alle ore 9.30 se ne parlerà all ' Istituto Istruzione Superiore (I.I.S) “Via delle Sette Chiese”, in Via delle Sette Chiese 259 ROMA. Racconteranno le loro esperienze il Ten. Col. Gianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare, rimasto gravemente ferito nella battaglia del Checkpoint Pasta (Mogadiscio luglio 1993) e il cap. Carla Brocolini prima pilota ad ala fissa dell'esercito italiano.
"È necessario - puntualizza il Ten. Col. Paglia - rimarcare l'importanza delle missioni di pace all'estero partendo proprio dalle scuole per dare un reale senso dei valori civici e di identità nazionale soprattutto in momenti difficili come questo. È importante far comprendere a cosa servono le missioni, i pericoli che i nostri soldati si trovano ad affrontare e soprattutto gli effetti che ne scaturiscono. Mantenere la pace e combattere il terrorismo non è uno slogan, ma un' effettiva esigenza che si ha nei confronti di chi è animato da sentimenti terroristici e dittatoriali."
Link correlati: - Agi - Campanianotizie - Notizienazionali - Congedatifolgore - Cancelloedarnonenews
Di amministratore (del 13/12/2014 @ 18:52:34, in Incontro, linkato 1067 volte)
" Al Ten. Col. Gianfranco Paglia il premio Internazionale Bonifacio VIII "
Il tenente colonnello Gianfranco Paglia ha ricevuto ad Anagni, presso l' Accademia bonificiana, il prestigioso premio internazionale Bonifacio VIII, come portatore di pace. Nella motivazione del premio, a parte le qualità morali ed etiche che gli vengono riconosciute, l' Accademia ha voluto ricordare '' l' eroico comportamento'' che è valso a Paglia la medaglia d' oro al valor militare nella battaglia del Checkpoint Pasta del 2 luglio 1993. Il parà casertano, ricorda una nota, è entrato così in un elenco che ha predecessori di grande spessore a livello internazionale, da S. Giovanni Paolo II al premio Nobel Rita Levi Montalcini, ai presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, al cardinale Camillo Ruini, al premier ucraino Yulia Tymonshenko, solo per citarne alcuni. ''È un grande privilegio ricevere questo premio soprattutto per chi come me e come tanti altri non ha fatto null' altro che tenere fede al giuramento prestato alla Nazione - ha dichiarato Gianfranco Paglia - Nel ricevere questa onorificenza vorrei condividerla con chi, impegnato nelle missioni di pace, ha perso la vita e con chi ogni giorno, con sacrificio ed onore, difende l' immagine della nostra Italia''. '' I primi portatori di pace sono proprio i militari caduti durante queste missioni perché hanno spinto fino all' estremo sacrificio la volontà di adempiere ad un dovere, quello di mantenere la pace ad ogni costo. Ed è proprio questo sacrificio - ha sottolineato - che ha permesso alla società civile di capire realmente cosa facciamo noi militari quando siamo impegnati nelle missioni internazionali e credo che questi esempi possano indicare quelle qualità etiche e morali che servono per costruire un futuro migliore''.
Di amministratore (del 24/02/2015 @ 11:27:57, in intervista, linkato 996 volte)
" Il terrorismo islamico piu' forte dopo i nostri errori in Somalia "
Il tenente colonnello Paglia, ufficiale medaglia d'oro al valore, spiega: "Nel '93 l'Occidente decise di ritirarsi ma i terroristi non erano stati ancora sconfitti".
Il tenente colonnello Paglia, ufficiale medaglia d'oro al valore, spiega: "Nel '93 l'Occidente decise di ritirarsi ma i terroristi non erano stati ancora sconfitti".«Oggi ci siamo abituati a vedere i ragazzini dello Stato Islamico che sparano in testa ai prigionieri, ma i bambini somali dei miei tempi non erano meno pericolosi.Molti di loro venivano addestrati a lanciare una bomba a mano nei nostri blindati o nei nostri automezzi. La differenza è molto semplice.A quei tempi i terroristi non filmavano quelle operazioni perché non conoscevano il valore della propaganda. Inoltre non esisteva un canale come internet capace di portare quelle immagini, così forti, nelle case somale o in quelle occidentali. Chi guardava la televisione s'immaginava una missione senza problemi. Una missione dove i nostri soldati distribuivano aiuti e poi tornavano in base. Insomma quel che succedeva veramente sul terreno lo sapevamo soltanto noi soldati e il nostro nemico. Chi stava a casa dormiva tranquillo e non s'immaginava nulla». Il tenente colonnello Gianfranco Paglia la Somalia di 22 anni fa non può certo dimenticarla. Il 2 luglio 1993 il tenente Paglia è un giovane ufficiale 22 enne incaricato di comandare un gruppo di blindati del 183mo battaglione paracadutisti Nembo intrappolati nell'inferno della battaglia del Pastificio. Mentre un altro mezzo viene colpito dai lancia razzi dei ribelli fedeli al generale Aidid Paglia si sporge dalla torretta, cerca d'indirizzare il fuoco contro il nemico. Fino a quando un proiettile non lo colpisce alla spina dorsale. Da allora si muove solo su una sedia a rotelle. Da allora è l'unico soldato italiano vivente a poter sfoggiare una medaglia d'oro al valor militare. Ma da allora non ha mai dimenticato i rischi e le crudeltà della guerra. Forse per questo la prospettiva di una missione in Libia, il rischio di un faccia a faccia con quei terroristi dello Stato Islamico che decapitano e bruciano vivi i prigionieri non lo impressiona più di tanto. «In Libia non andremmo certo per combattere, ma in ogni missione non sai mai cosa succederà. Anche la Somalia era, in teoria, una missione di assistenza alla popolazione civile. Poi è finita com'è finita. Comunque fronteggiare i terroristi dello Stato Islamico non è molto diverso dal fronteggiare gli uomini di Aidid, i qaidisti iracheni o i talebani afghani. La differenza la fa solo la propaganda. Vedere un uomo decapitato con un coltello o bruciato vivo in una gabbia fa rabbrividire, ma non è purtroppo diverso da quel che può succedere ad un militare in missione. Qualsiasi soldato sa che all'interno di un blindato colpito da alcuni tipi di trappole esplosive o dai missili anticarro si muore bruciati vivi. Detto questo la situazione dei ragazzi che potrebbero partire per la Libia oggi è molto diversa dalla nostra di 22 anni fa. Oggi gran parte dei militari italiani possono contare sull'esperienza di numerose missioni in Afghanistan, Iraq o Libano. Noi quell'esperienza non ce la sognavamo neanche. Oggi a differenza di allora, partono con equipaggiamenti, mezzi e attrezzature di prim'ordine. Com'ha dimostrato il teatro afghano i nostri blindati Lince sono in grado di resistere ad ordigni anche molto potenti. Sapere di poter sopravvivere ad esplosioni del genere non è cosa da poco. Per non parlare del giubbotto anti proiettile. Oggi è una dotazione banale a quei tempi neppure esisteva. L'avessi avuto io oggi non mi troverei su questa carrozzella». Ma Gianfranco Paglia ci tiene anche a ricordare che la sfortunata missione somala è stata la genesi di tutte le disgrazie successive. «Tra le fila di Aidid sono cresciuti molti terroristi che continuano a combattere nelle fila dello jihadismo internazionale. Quella volta noi occidentali abbiamo commesso l'errore di mettere fine ad una missione senza averla portata a termine. E continuiamo a pagarne il prezzo. Quella decisione ha contribuito a diffondere l'idea che l'America, l'Onu e l'Occidente possono venir sconfitti e messi in fuga. Per questo oggi lo Stato Islamico tenta di terrorizzarci con le sue atrocità». |
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