Intervento alla Camera 15/02/2011
Intervento alla Camera sulla richiesta di rientro dei nostri soldati dall'Afghanistan, presentata da IDV
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO PAGLIA. Signor Presidente, sinceramente sono un po' in imbarazzo a parlare oggi di Afghanistan perché veramente credo di non aver capito nulla. Come è possibile che in una situazione in cui un Governo dovrebbe dimostrarsi unito, maggioranza e opposizioni unite su un tema così importante, si possa presentare una mozione dove si chiede il ritiro immediato dei nostri soldati?
Si potrebbe parlare per ore dell'Afghanistan e di cosa stanno facendo lì i nostri soldati. Stanno garantendo la governabilità (adesso ci sono un Parlamento e un Governo), la sicurezza (ci sono tante zone dell'Afghanistan dove oggi è possibile riuscire ad avere una vita normale), la ricostruzione (già dal 2006 ci sono circa 140 progetti fatti dal nostro contingente, per non parlare poi degli aiuti umanitari e delle missioni sanitarie che vengono svolte giorno per giorno in tutta la zona afgana).
Quindi, voglio vedere positivo e pensare che l'Italia dei Valori abbia presentato questa mozione pensando di fare del bene e che i nostri soldati vogliano tornare a casa. Tuttavia, voglio far capire loro che questo è un segno di grande debolezza. L'ho già detto in quest'Aula: la storia ci insegna che scappare da queste missioni è controproducente. A Mogadiscio in Somalia abbiamo fatto esattamente la stessa cosa: dopo due anni e mezzo di missione l'abbiamo abbandonata. Cento morti e oggi è la più grossa base terroristica del mondo.
Nella ex Jugoslavia siamo presenti dal 1995 e oggi è possibile andare lì a fare il turista. In Kosovo siamo dal 1999 e oggi è possibile andare lì a fare i turisti. In Libano siamo dal 2007 e oggi è possibile fare i turisti. L'Iraq è stato, invece, abbandonato e sinceramente non consiglio a nessuno di voi di andare a Baghdad perché è poco «igienico».
Quindi, inviterei tutti ad una riflessione: se pensate che le nostre Forze armate vogliano tornare a casa, vi sbagliate per un semplice motivo: perché aver perso 36 uomini non avrebbe più senso. Quindi, a questo punto è inutile stare qui a piangere i nostri soldati, ma bisogna continuare con questa missione. Le missioni umanitarie sono un po' come le guerre: si sa quando iniziano, ma non quando finiscono. Quindi, ci dobbiamo dimostrare uniti. È per questo motivo che Futuro e Libertà per l'Italia voterà convintamente contro la mozione dell'Italia dei Valori (Applausi dei deputati dei gruppi Futuro e Libertà per l'Italia, Popolo della Libertà e Unione di Centro).
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