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Di amministratore (del 24/03/2011 @ 15:41:34, in Articoli, linkato 1571 volte)
"Napoli la più esposta nel Mediterraneo. Rischio terrorismo? Simile ad altre città"
Paglia, deputato medaglia d’oro: nessun allarmismo anche se è chiaro che l'attenzione dev'essere più alta

NAPOLI — «Nessun allarmismo. Napoli sarà esposta, eventualmente, al rischio di ritorsione terroristica allo stesso modo di tutte le altre città dei paesi coinvolti nelle operazioni della sponda sud del Mediterraneo. In più, essendo sede di comando, l’attenzione su Napoli sarà certamente più elevata». Per il deputato di Futuro e Libertà, componente della commissione Difesa di Montecitorio e maggiore dell’Esercito, Gianfranco Paglia soprattutto medaglia d’oro valor militare dopo essere rimasto gravemente ferito nella battaglia del pastificio di Mogadiscio il 2 luglio 1993) «occorre soltanto sperare che la situazione libica possa al più presto definirsi per il meglio».

- Paglia, tuttavia siamo ancora in una fase di profonda incertezza per quanto riguarda gli scenari che potrebbero aprirsi nel Mediterraneo. E Napoli resta un luogo altamente strategico anche per eventuali ritorsioni terroristiche.
«I napoletani sono svegli! Inoltre, il livello di attenzione della nostra intelligence è altissimo. Insomma, possiamo stare tranquilli. Non si può affermare che fa piacere quanto riconosciuto all’Italia, con l’assegnazione del ruolo di coordinamento delle attività di pattugliamento nel Mediterraneo. Ma non sarebbe stato più incoraggiante sottostare alle mire e alla volontà esibite, finora, dai francesi. Non è nemmeno il momento di far polemica sul trattato firmato alcuni mesi fa con la Libia di Gheddafi, anche se, prima o poi, meriterebbe qualche riflessione seria. Ma, ripeto, non credo vi siano rischi aggiuntivi per Napoli. Poi, occorrerà verificare cosa accadrà nei prossimi mesi».

- Quale prospettiva ipotizza?
«Io continuo a sperare in una evoluzione politica, nel dialogo. Ma le condizioni attuali portano a prevedere altri scenari» .

- Quali?
«Tutte le missioni militari partite con i bombardamenti hanno avuto una coda, piuttosto lunga, di operazioni via terra, magari guidate direttamente dall’Onu. Stavolta si può auspicare una collaborazione con la Lega Araba, anche se all’interno di quest’ultimo organismo restano tracce evidenti di divergenze politiche» .

- Ora la Campania potrebbe accogliere migliaia di rifugiati. Tra di essi potrebbero nascondersi dei terroristi?
«Dall’informativa del Governo è stato confermato che finora non è arrivato neanche un cittadino libico sulle nostre coste. A mio parere occorrerebbe evitare allarmismi: durante la guerra nella ex Jugoslavia circa 800 mila profughi hanno invaso l’Occidente europeo. La stessa cosa è avvenuta durante la Guerra del Golfo. Sarebbe meglio capire su quali indicatori si fondano tali prospettive apocalittiche» .

- Ma stavolta il flusso migratorio arriverebbe dal Nord Africa. Non crede sia diverso?
«È ovvio che bisogna considerare sempre l’imprevedibilità di alcune ipotesi: i servizi inglesi hanno fornito informazioni su alcune conversazioni telefoniche. Ma neanche la nostra intelligence sta a guardare. Il terrorismo va combattuto, non temuto e basta» .

- Napoli torna strategica e centrale nelle operazioni militari internazionali. Eppure, soltanto qualche tempo fa correva voce che le basi Nato potessero essere smantellate o ridimensionate. È già tutto cambiato?
«Ritengo proprio di sì. Gli Stati Uniti e la Nato non possono fare a meno di Napoli. Il Mediterraneo è oggi una delle aree più calde del mondo» .

- L ’ex ministro degli esteri, De Michelis, ha lanciato un altro allarme: ha detto che focolai di rivolte popolari potrebbero presentarsi anche in alcune aree della Campania, dove il reddito pro-capite è più basso che in Libia o in Egitto. È così?
«Non credo si possano confondere gli effetti della crisi economica vissuti pesantemente nelle famiglie italiane con la condizione di ristrettezza democratica e di oggettiva e diffusa povertà delle popolazioni maghrebine. I campani sanno affrontare le sofferenze e sanno, soprattutto, rimboccarsi le maniche nei momenti di difficoltà».
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Di amministratore (del 28/03/2011 @ 10:54:54, in Articoli, linkato 1168 volte)

Intervista per LiberaMente

Sottotenente paracadutista ha partecipato alla missione UNOSOM II in Somalia. Nella battaglia del pastificio (Mogadiscio, 2 luglio 1993) è stato gravemente ferito e ha perso l'uso delle gambe. Per il suo comportamento ha ricevuto la medaglia d'oro al valor militare. Nonostante l'invalidità ha continuato a prestare servizio nell'Esercito presso il Comando Brigata bersaglieri “Garibaldi”; attualmente (2008) riveste il grado di maggiore.

Nel 2008 si è presentato alle elezioni politiche per la Camera dei deputati nel collegio Campania 1, risultando eletto per il Popolo della Libertà. Membro della commissione Difesa, nell'agosto del 2010 aderisce insieme ai finiani al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia.

La sua storia ha ispirato la fiction Le ali, trasmessa su Rai 1 il 9 novembre 2008.

- Buongiorno On. Paglia, mi consenta una “domanda di rito”, si sente un militare prestato alla politica o viceversa?

Certamente un militare prestato alla politica, non potrebbe essere altrimenti avendo io vestito la divisa appena terminati gli studi.

- Quanto ha inciso la sua vicenda personale sulle scelte politiche?

Se per vicenda personale intende la mia amicizia con Fini, è indubbio che abbia il suo peso ma non è tutto: condivido il progetto e gli ideali che ritengo fondamentali per operare una scelta.

- Qual è il suo rapporto con Fini?

Il mio rapporto con il Presidente Fini nasce molti anni fa, il tutto al di fuori della politica ma come rapporto di stima reciproca.

- Come mai è finito l’idillio di Fini con Berlusconi?

La mia è ovviamente una visione del tutto personale, ritengo che ci si aspettasse la nascita di un grande partito di centrodestra europeo, ma con tutti i canoni di una struttura liberale e democratica. Nel momento in cui si poteva sanare la frattura, credo vi sia stato chi ha preferito dare suggerimenti errati invece di cercare di mediare.

- Quale strada ha imboccato la nostra classe politica in ambito nazionale? …….. ed internazionale…..?

Una brutta strada in entrambi gli ambiti, preferirei meno personalizzazioni e maggiore attenzione ai problemi della gente comune.

- Da più parti si parla di riforma elettorale….. ma chi realmente la vuole?

Ritengo si tratti di una cosa di cui veramente se ne parla tanto, in sostanza non si muove una foglia.

- Riforma della giustizia… ridurrà realmente i tempi dei processi senza intaccare la certezza della pena?

Porrei questa domanda alla gente comune e ritengo di conoscere la risposta: ma perché ora esiste la certezza della pena?

- Napoli e meridione, questione rifiuti….. criminalità e/o cattivo governo delle istituzioni… qual’è la verità?

Veda, che la criminalità si sia infiltrata nell’organizzazione sociale è indubbio. Cominciamo a fare pulizia in politica, solo così potremo avere una classe dirigente realmente rivolta alla soluzione dei problemi.

- Andreotti ha detto “non basta avere ragione, bisogna avere anche qualcuno che te la dia……” in politica è così?

Se si è convinti di essere nel giusto certamente ci sarà chi la pensa come te: non bisogna operare in cerca di consensi ma viceversa ottenerli operando nel giusto.

- Cosa ha significato per Lei il 150 anniversario dell’unità d’Italia?

Significa ricordare e onorare quanti si sono battuti e hanno dato la vita per un giusto ideale di cui noi ne godiamo i frutti.

- Questione Libia….il “pacifismo padano” è stato dettato dal timore di un’invasione di profughi o dagli interessi italiani in gioco?

Credo siano in gioco entrambe le cose da lei citate, ma modificherei la parola profughi con clandestini: i profughi non devono essere visti come un pericolo.

- …la maggioranza ha fornito diversi “distinguo” sull’intervento in Libia …. colpa dei diversi dialetti…

Forse se ci fosse stata una decisione netta fin dall’inizio, non si sarebbero notati i differenti”dialetti”.

- Facciamo gossip: il politico più intelligente, quello più antipatico ed il più preparato?

Sarebbe riduttivo indicare un solo personaggio per categoria, preferirei fare un personale profilo. Intelligente: chi riesce a mettere a disposizione della politica la sua esperienza maturata in precedenza. Antipatico: chi è sempre contro tutto e tutti, come direbbe Totò “a prescindere”. Preparato: ovviamente chi nasce politico, ne conosce tutte le sfaccettature e le storture.

- Futuro e Libertà per l’Italia… Il centrodestra, il centro ed il centrosinistra ...

Ci sono tante cose che si condividono, altre che differenziano: non siamo più alla politica di venti anni fa, dove vi erano nemici, ora vi sono solo avversari… tranne sporadici casi.

- Militare , politico italiano, medaglia d’oro al valor militare ed attore….. quale esperienza ritiene la più esaltante?

Quella militare, anche se in giacca e cravatta porto sempre la mimetica sotto.

Grazie Onorevole Paglia, è stato piacevole pomeriggio, parlare LIBERAmente della Nostra Italia, chiudiamo formulandole l’invito di venire a conoscere al più presto questi splendidi luoghi.

………. ad maiora

Peppino Scarano

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Di amministratore (del 06/04/2011 @ 17:41:39, in Articoli, linkato 1260 volte)
ESERCITI REGIONALI? UNA TROVATA RIDICOLA
La mia proposta di legge mira, invece, a regolarizzare la riserva selezionata

Al vaglio della commissione Difesa ci sono già altre due proposte di legge con lo stesso taglio: la proposta Paglia e la proposta Cirielli, alla quale auspichiamo venga abbinato il nostro provvedimento. Così il capogruppo della Lega Nord in commissione Difesa alla Camera, Franco Gidoni, aveva provato ad ottenere un cenno di consenso sulla proposta di legge per l’istituzione degli eserciti regionali. Un’iniziativa che, secondo il leghista, avrebbe dovuto o potuto far registrare il consenso dei colleghi di Fli e Pdl trattandosi di un argomento simile. È un’iniziativa provocatoria che non condivido e che ritengo inattuabile ha invece commentato il presidente della commissione Difesa della Camera Edmondo Cirielli. Le alzate d’ingegno della Lega hanno questo di buono: sul momento fanno un botto come i petardi di carnevale, e magari qualcuno si impressiona. Dopo un po’, tuttavia, ci si accorge che è solo uno scherzo ha scritto Giorgio Vecchiato in un editoriale pubblicato sul sito web del settimanale Famiglia cristiana. Sulla somiglianza tra i tre provvedimenti (Gidoni-Paglia-Cirielli) le perplessità non sono mancate neanche da parte del finiano Gianfranco Paglia (promotore di una proposta di legge), deputato di Futuro e Libertà e medaglia d’oro al valor militare.

- Onorevole Paglia, sugli eserciti delle regioni siete sulla stessa lunghezza d’onda della Lega?
Ci sono proposte e proposte. Di solito, però, solo le proposte sensate vanno avanti. E questa non ha proprio niente.

- Quindi il collega Gidoni ha forzato un po’ sulle somiglianze e gli accostamenti?
La Lega è davvero ridicola: non esistono gli eserciti del Nord o del Sud, ci sono solo le forze armate, che rappresentano l’Italia. Meglio dei politici. Chi ha un po’ di amor patrio non potrà che bocciare questa proposta, anche perché i nostri militari quando ci lasciano la vita vengono avvolti dal tricolore.

- In cosa consiste la proposta Paglia?
Mira a regolarizzare la riserva selezionata che è tutt’altra cosa.

- Che cos’è?
È una componente della organizzazione delle forze di completamento che Esercito Italiano, Marina Militare e Aeronautica Militare hanno impostato ed è composta da uomini e donne che hanno dichiarato la loro disponibilità a prestare servizio integrati con i militari italiani di carriera o volontari in ferma prefissata, rivestendo i gradi di Ufficiale. Il requisito è il possesso di competenze particolari, generalmente lauree o altre specializzazioni specifiche unite a documentate e solide esperienze professionali.

- Cosa c’entra con gli eserciti delle regioni?
Niente. Assolutamente niente. Anche perché, poi, ci sono dei problemi dal punto di vista del comando e dei controlli. I nostri già fanno interventi in caso di calamità naturali e nessuno deve insegnar loro come si fa.

- Ma sul passaggio legato ai frequenti impegni all’estero dei militari italiani in seguito ai quali si rivelerebbe necessaria l’istituzione di un altro corpo neanche c’è un minimo di condivisione?
È vero che i nostri reparti sono impegnati all’estero ma ci sono tanti altri reparti che possono essere impiegati in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione.

 IVAN MAZZOLETTI
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Di amministratore (del 11/04/2011 @ 12:17:22, in Caserta, linkato 1024 volte)
ANOMALIA UDC - Paglia a Zinzi: a Santa Maria avversi il Pdl, a Caserta c'è ancora tempo per fare il Terzo Polo

Il deputato dopo la mossa Udc nella città del Foro: la ricerca della vittoria a tutti i costi non giova al progetto politico perseguito a livello nazionale
 
CASERTA - "Abbassiamo i toni della campagna elettorale". Parole del deputato finiano Gianfranco Paglia. Che però, nel pomeriggio domenicale, lancia un sasso nello stagno di quella che pesantemente, per il centrodestra, è ormai diventata l'anomalia Udc.

Prima, però, Paglia invita tutti a una campagna elettorale giocata sulle idee: "Il confronto va fatto su programmi, progetti e  proposte concrete per la città  di Caserta che vive un momento di grave difficoltà sociale ed economico. Non è possibile basare questa tornata elettorale su intimidazioni, minacce, offese personali,  campagne acquisti. E’ necessario che il rigore politico domini finalmente la corsa per le elezioni del sindaco di Caserta. I cittadini sapranno scegliere, con la dovuta serenità, a chi conferire la poltrona di primo cittadino. Sarà bene ricordare che le illazioni, le attribuzioni ad altri di frasi non dette non creano un clima giusto in un competizione politica ma, anzi, finiscono per creare uno spettacolo indecoroso agli occhi dei casertani. Spero valga per tutti la corrispondenza fra le ufficialità delle dichiarazioni e la conduzione reale della campagna elettorale. La chiarezza e la trasparenza, la lealtà e la volontà di fare il bene della città possono essere gli unici sentimenti che animano i candidati".

Poi, il passaggio direttamente dedicato al leader centrista, ormai avviato ad un abbraccio nel capoluogo con chi, a Santa Maria, avversa: intesa messa a dura prova, durante la presenazione di Federico Simoncelli candidato sindaco, dal sarcarsmo e dalle accuse dei massimi rappresentanti del Pdl a Zinzi.

"La cattiva politica a cui stiamo assistendo nelle ultime ore mi induce a fare, ancora una volta, un appello al presidente della Provincia Domenico Zinzi. E lo invito a riflettere sulle scelte fatte a Caserta che sono in netta contrapposizione con  altre città che vanno al voto. Santa Maria Capua Vetere, per esempio, è un altro dato dove l'Udc si allea con Dario Mattucci avversando  il Pdl. Questa incoerenza sbanda l’elettore che non si vede più rappresentato quando le logiche di coerenza non esistono. Vorrei ricordare al presidente Zinzi che la ricerca della vittoria a tutti i costi non giova ad un progetto politico più ampio e di più lunga scadenza. A Caserta esistono ancora le possibilità di realizzare un Terzo Polo, alternativo al Pdl ed alla sinistra, facendo convergere in questo progetto tutte le forze che  a livello nazionale stanno già operando sulla strada di una creazione di un nuovo soggetto politico".


domenica 10 aprile 2011
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