back to home page |
2013 |
Comunicato Stampa del 10 OttobrePresentazione dell'Associazione iN-Identità NazionaleNasce Identità Nazionale, un' associazione che pone l'accento su quelle che sono le reali problematiche del territorio. Uno strumento per cercare di essere quanto più possibile accanto alla gente. La stessa gente che ogni giorno affronta la vita senza chinare la testa. Identità Nazionale (www.identitanazionale.net) nasce soprattutto per l'esigenza di non delegare più ad altri la risoluzione dei problemi, riappropriandosi della necessità di gestire in prima persona la polis, recuperando così il valore autentico del rapporto che il cittadino ha con il territorio in cui vive. Gli scopi e le linee programmatiche saranno presentati in conferenza stampa sabato 12 ottobre alle ore 11 al Jolly Hotel di Caserta. |
|||
2013 |
|||
2012 | |||
2011 | |||
2010 | |||
2009 | |||
2008 | |||
Comunicato Stampa del 14 OttobreGianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare, incontra i giocatori della Nazionale di calcio durante la partitella anticamorra sul campo di QuartoGianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare, presente alla partitella che la Nazionale Italiana di calcio ha tenuto sul campo sportivo di Quarto, costruito su un terreno sequestrato alla camorra. La M.O.V.M.ha voluto testimoniare il suo costante impegno in difesa della legalità e nella lotta contro la criminalità organizzata. Durante l'evento il Ten.col. Paglia ha ricevuto il saluto dell'allenatore della Nazionale Cesare Prandelli e del capitano Gigi Buffon. "Sono felice - ha dichiarato Gianfranco Paglia - nel constatare l'impegno civico della nostra Nazionale di calcio, soprattutto su un tema di così scottante attualità. D'altra parte mai come ora è necessario fare tutti gli sforzi possibili per arginare questa terribile piaga, causa della distruzione di un intero territorio." |
Lettera al Papa del 19 OttobreLettera al PapaCaro Padre, Chi Le scrive è una persona che da vicino ha visto la morte. La morte di donne, di bambini, di uomini che ingiustamente sono vittime di violenze e barbarie; una violenza che diventa più insistente, assurda e, tristemente, presente. Uomini che perdono ogni giorno il rispetto per la vita e per l'amore, quello che vedono è solo una ricerca spasmodica di un potere, quello del denaro, sempre più strumento del male. Una sete di potere così avida da far perdere di vista il concetto di Umanità Cristiana. La carneficina in Somalia,in Afghanistan, in Iran, in Iraq, in Siria è pari a quella di Lampedusa, ma è pari a quella della TERRA DEI FUOCHI. Lunghi cortei, ventimila persone che camminano chiedendo di intervenire. Ventimila persone con gigantografie dei propri cari morti, in breve tempo, per tumore. Troppi, tanti per credere ad una pura casualità. E casualità non è. Il triangolo della morte che scoppia, brucia per tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici, radioattivi e nucleari sotterrati in luoghi dove normalmente c'è coltivazione. C'è un popolo che chiede aiuto e non si può non far nulla. Bene, benissimo l'attenzione mediatica. Ma non basta. Mi rivolgo a Lei, Santo Padre, perché ha ridato la SPERANZA. Quella speranza che ci consente ancora di credere che, forse, qualcosa può cambiare. L'invito è quello di venire in questa amara terra e constatare il dolore e la paura che è negli occhi di TUTTI. Questa è un' Emergenza Nazionale e nessuno può far finta di IGNORARE. Se si vuole le soluzioni ci possono essere. Con Lei qui, nessuno può far finta di niente; ognuno verrà messo di fronte alle proprie responsabilità e sono certo che le ISTITUZIONI tutte, troveranno il CORAGGIO di affrontare questo problema per quello che è: una Catastrofe Nazionale. A questo punto è anche inutile fare le analisi ed individuare le responsabilità. Le conosciamo. La gente sta chiedendo risoluzione affinché non ci siano più titoli sui giornali: Siamo tutti morti che camminiamo! Questa, in un certo senso è una guerra, ed io da soldato, caro padre Bergoglio (mi permetta di chiamarLa così) preferisco la PACE. Facciamo qualcosa perché questa TERRA ritorni ad essere AMATA. Gianfranco Paglia Medaglia d'Oro al Valor Militare |
Comunicato Stampa del 23 Ottobre71° Anniversario della Battaglia di " El Alamein "Venerdì 25 ottobre 2013, presso la Caserma " Vannucci " in via dell'Ardenza a Livorno, avrà luogo la Ceronia di Commemorazione del 71° Anniversario della Battaglia di " El Alamein ". Come non ricordare quella data: il 23 ottobre del 1942 ebbe inizio una delle più famose battaglie della Seconda Guerra Mondiale, in cui l'Armata Corazzata Italo- Tedesca fu attaccata da soverchianti forze nemiche. Al fianco dei carristi e dei bersaglieri, quel giorno 3.500 paracadutisti scrissero una delle più valorose pagine di storia, battendosi contro forze schiaccianti: il rapporto era di 1 a 10 per gli uomini, ed ancora più preponderante quello della capacità di fuoco. Una battaglia estenuante durata quasi due settimane, durante la quale la Divisione Folgore, pur decimata, si rese protagonista di una moltitudine di gesta eroiche, che le valsero l'ammirazione di alleati ed avversari. |
Comunicato Stampa del 24 Ottobre1° Raduno Nazionale Polizia PenitenziariaL'Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria ha organizzato per il 28 ottobre 2013 il primo Raduno Nazionale che avrà luogo in Piazza Municipio ad Aversa con inizio alle ore 10.30. |
Comunicato Stampa del 29 OttobreSensazioni e problematiche al rientro dall'AfghanistanGianfranco Paglia sarà alla presentazione di " REDUCI " un film-documentario sulle sensazioni e le problematiche dei nostri uomini al rientro da una missione particolarmente difficile come quella in Afghanistan. |
Comunicato Stampa del 3 Novembre4 Novembre, Giornata delle Forze ArmateLa Medaglia d'Oro al Valor Militare Gianfranco Paglia ha ritenuto importante dare un messaggio a tutti i militari, in particolare a coloro che sono impegnati nei teatri operativi. " I nostri soldati sono una parte importante della Nazione che dimostra quanto noi Italiani siamo capaci di essere straordinari fungendo anche da esempio a livello internazionale. Il mio pensiero va in particolare a Massimiliano La Torre e Salvatore Girone che domani saranno in collegamento con tutti i militari impegnati nelle missioni estere. È questo un segnale di grande sensibilità da parte delle intere Forze Armate e del Ministro Mauro. Le Forze Armate stanno dimostrando una efficienza, una umanità ed un valore che pochi attribuiscono alla nostra Nazione. L'Italia è, soprattutto, vicina a degli esempi come questi e non a quelli negativi che troppo facilmente ci vengono attribuiti. Da uomo, da soldato e da Italiano sono Fiero ed Orgoglioso per quello che fanno, ma soprattutto per come lo fanno." |
Intervista rilasciata al Secolo d'Italia del 11 NovembreA 10 anni da Nassirya. Paglia: La vittoria di un soldato e' far tornare il sorriso a un bambinoGianfranco Paglia non ha bisogno di presentazioni. È medaglia d'oro al valor militare per la sua dedizione e il suo sacrificio nella battaglia del 2 luglio 1993 al pastificio di Mogadisco. Gravemente ferito in quella tragica giornata, ha perduto l'uso delle gambe. All'epoca era sottotenente dei paracadutisti. Oggi è tenente colonnello e consulente del ministro della Difesa Mario Mauro. È stato deputato nella XVI legislatura. Con Paglia ricordiamo il decimo anniversario della strage di Nassiriya. Come ricordi quello tragica giornata di dieci anni fa? Quale immagine ti è rimasta più viva nella memoria?Sicuramente la fila chilometrica davanti all'Altare della Patria. Il sacrificio dei nostri soldati a Nassiriya ha risvegliato le coscienze degli italiani. Quel pellegrinaggio spontaneo è stato un segnale importante di cambiamento morale del nostro Paese, un Paese che fino ad allora non sempre capiva bene quello che facevamo, quale era il nostro lavoro di soldati delle missioni di pace. Il 12 novembre è diventata una data simbolo della memoria comune?Certamente. Gli italiani in questi anni ha continuato a ricordare, ben al di là dell'emozione del momento. Non c'è città o paese che non abbia intitolato una via o una piazza ai caduti di Nassiriya. Non a caso è stata istituita il 12 novembre come Giornata del Ricordo dei Caduti, militari e civili, nelle Missioni internazionali di pace. Il ministro Mauro ha tenuto a ricordare in modo particolare questa ricorrenza. Non tutti però ancora capiscono. Ci sono ancora pregiudizi in una parte dell'opinione pubblica…Purtroppo Sì. E ciò mi addolora. Soprattutto quando si sente dire da qualcuno che i soldati impegnati nelle missioni di pace lo fanno per denaro. È assurdo affermare una cosa simile. Quando parti, metti i gioco te stesso, la tua professionalità. Parti perchè sei un soldato, non per i soldi. Siamo tutto tranne che dei mercenari. La tua vita vale molto di più di quello che puoi guadagnare. Che cosa pensi di quelli che scrivono "10, 100, 1000 Nassiriya"?Penso che sia povera gente, gente che non ha valori. Dispiace anche ci sia strumentalizzazione politica. Penso anche alle polemiche sul rifinanziamento delle missioni. Chi provoca certe polemiche non è consapevole del valore del lavoro dei nostri soldati. Sono cose che dispiacciono e feriscono. Una volta si diceva che la missione del soldato è difendere la Patria alle frontiere. Oggi come si dovrebbe dire?Che si può difendere la Patria in molti modi, anche a molti chilometri di distanza, contro i terroristi. Ma oggi non c'è solo questo. C'è, anche e soprattutto, il desiderio di fare qualcosa per gli altri, di permettere a tante popolazioni di avere un futuro. Qual è il pensiero costante di un soldato impegnato all'estero?Certamente quello di tornare vivo a casa. Ma anche e soprattutto quello di far tornare il sorriso a un bambino. Quando riesci a fare questo, vuol dire che hai vinto. La casa e la famiglia sono pensieri costanti. Ma il pensiero fisso è portare avanti la missione, far capire alla popolazione che non sei un invasore, che stai cercando di fare qualcosa per loro. Qual è oggi l'immagine del soldato italiano nel mondo, soprattutto tra le forze che partecipano alle missioni?C'è grande rispetto negli altri contingenti nei nostri confronti. È un rispetto che abbiamo conquistato con la nostra professionalità, con la nostra umanità e con il sacrificio dei nostri caduti. Abbiamo dimostrato di saper portare il fucile, ma anche l'aiuto. E non è semplice. L'umanità fa la differenza. Un pensiero, in conclusione, ai due marò detenuti in India.Voglio dir loro grazie per la dignità che continuano a dimostare giorno per giorno, la dignità del soldato che compie il suo dovere. È un grande insegnamento. |
Articolo su Il Mattino.it del 13 NovembreIn ricordo dei nostri cadutiOggi è la Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. A vent'anni dalla battaglia del Checkpoint Pasta, e a dieci anni dalla strage di Nassiriya, non posso non pensare che, nonostante passino gli anni, esistono uomini e donne che ancora combattono fino all'estremo sacrificio per portare avanti i valori come la lealtà e l'onore e che rappresentano per il Paese l'esempio più bello. I nostri militari continuano oggi ad essere quelli più amati, e non è un caso se l'Imam di Herat ha affermato, rivolto alla comunità internazionale: «Se proprio dovete mandarci dei militari, mandateci quelli italiani». I nostri soldati sono professionisti che riescono, da un lato, a portare il fucile e, dall'altro, a dare una bottiglia di acqua o a far sorridere un bimbo sconvolto dalla devastazione della guerra. I nostri soldati hanno una umanità che li rende diversi, e immediatamente «riconsocibili», amati. Ed è proprio per questo che reputo fondamentale, qui ed oggi, tenere viva la memoria dei nostri caduti. Un Paese civile ha il sacrosanto dovere di ricordare coloro che si sono sacrificati in nome di un giuramento prestato, ben consapevoli che devono fare sempre, in ogni momento e circostanza, il proprio dovere senza mai tirarsi indietro, lavorando con determinazione, dote che li contraddistingue dagli altri. Più e più volte ci si interroga se è giusto che le missioni internazionali debbano continuare. Il problema non è se continuano o meno; è importante invece, non strumentalizzare. Se i militari italiani vengono chiamati è perché è fondamentale la loro presenza non solo per sconfiggere il terrorismo, ma anche per dare un futuro migliore a popolazioni in gravi difficoltà. Tenente Colonnello Par, Movm
|
Comunicato stampa del 14 NovembreSul rifinanziamento delle Missioni Internazionali,
|
Articolo del 16 Novembre226 anniversario della Scuola Militare NunziatellaAlla cerimonia, il gen. Graziano ha ricordato il decennale di Nassirija ed il ventennale del Checkpoint Pasta. |
Comunicato Stampa del 20 NovembreConvegno a Spoleto: Il significato di Pace, Libertà, Onore e Patria nel XXI sec.Spoleto - Questa mattina il Ten. Col. Gianfranco Paglia ha partecipato al convegno " Il significato di Pace, Libertà, Onore e Patria nel XXI sec.", e alla deposizione di una corona presso il monumento dedicato ai Caduti Militari e Civili nelle missioni internazionali per la pace , organizzato dall'associazione I Cento Comuni di Spoleto. " Mai come in questo momento - ha rimarcato Gianfranco Paglia - il tema del convegno è di scottante attualità, proprio alla luce di quanto sta accadendo ritornano alla ribalta valori come l'onore, l'amor di patria, che sembravano essere anacronistici. Ed è giusto ricordare coloro che sono caduti nelle missioni internazionali per la pace, perchè solo attraverso il ricordo non solo resta alto il loro sacrificio, ma raccontando gli avvenimenti si riesce a far comprendere sempre di più l'importanza ed il ruolo dei nostri militari impegnati nei vari teatri operativi. E nonostante questo, addolora quando, a volte, si sente dire che i soldati partono per denaro. È assurdo affermare una cosa simile. Quando si va in missione, si mette in gioco la vita, la professionalità. Si parte perchè si è innanzitutto soldati. Sono tutto tranne che dei mercenari. La vita vale molto di più di quello che si può guadagnare. Il loro esempio è da considerare un insegnamento: sono pronti all'estremo sacrifico pur di difendere la pace e la libertà di popoli che non hanno la fortuna di conoscerla. E credo anche - ha concluso il Ten. Col. Gianfranco Paglia - che non sia un caso che i militari all'estero siano considerati dei modelli, e questo, per noi italiani, deve essere motivo di orgoglio." |
Comunicato Stampa del 23 NovembreVicini ai nostri marò Girone e LatorreLa M.O.V.M. Gianfranco Paglia scrive ai Marò: non siete soli.Pur non partecipando fisicamente alla marcia di solidarietà organizzata a Roma sabato 23 novembre dalle famiglie Girone - Latorre , il Ten. Col. Gianfranco Paglia ha voluto far sentire la sua presenza inviando un messaggio ai due Marò, trattenuti in India. Questa manifestazione cade proprio in un momento così delicato alla vigilia di un processo che, si spera, possa finalmente scagionare i nostri due militari. "Sappiate che non dimentico - si legge - . Spero presto di potervi dire grazie di persona. Ci ho provato in passato, ma non mi è stato consentito. Credo fermamente nel vostro alto senso del dovere e nella vostra capacità professionale. Non siete soli e mai lo sarete." Ha concluso così il suo messaggio evidenziando anche la vicinanza del ministro della Difesa Mario Mauro, il quale appena nominato ministro è andato in India in silenzio e senza stampa proprio come si addice ad un grande comandante. |
Prima metà dell'anno - Seconda metà dell'anno |